È l’11 settembre del 1903 quando Oreste, 37 anni e una valigia piena d’America,
vede per la prima volta la Statua della Libertà emergere dalla nebbia del porto.
Lui non lo sa ancora, ma sta per iniziare il capitolo più imprevisto della sua vita.
Sbarcò a Ellis Island, dalla motonave Buenos Aires, insieme ad altri 1.208 passeggeri, quasi tutti di terza classe, provenienti da Napoli.
Era la sua seconda grande partenza, ma questa volta non c’era famiglia al seguito: solo la volontà di ricominciare.
L’America lo accolse nel suo ventre di ferro, tra registri, timbri e mille speranze.
A New York si fa sul serio. La concorrenza è feroce e i sogni si misurano in ore di fatica. Come tanti, Oreste inizia come garzone in un negozio di salumi a Little Italy.
Ma in lui arde ancora la voglia di distinguersi: non si accontenta di sopravvivere, cerca il modo di emergere, con grazia, talento e una buona camicia stirata.
I luoghi cambiano, le stagioni passano,
ma sotto le scarpe di Oreste il mondo è sempre un palcoscenico.
Nel 1910 è a Detroit come giornalista dell’Italian Tribune of America.
Il giornale, fondato nel 1909, diventò presto la voce degli italoamericani del Midwest.
Oreste ci scrive con passione e ironia, raccontando l’America vista dagli occhi di chi l’ha appena attraversata.
Nel frattempo conosce artisti e produttori, e comincia a frequentare i set cinematografici locali. Senza ancora saperlo, sta già diventando attore.
Grazie all'amicizia con gli artisti, viene più volte invitato a partecipare, quasi per gioco e in piccolissime parti, alle produzioni cinematografiche locali; Oreste si rende immediatamente conto di essere tagliato per il cinema in quanto gli riesce in modo del tutto naturale esprimere la sua verve partenopea.
Lavora al giornale e intanto acquisisce le capacità artistiche di cui farà professionalmente buon uso più tardi.
Oreste è uno spirito libero, ma la sua bussola punta sempre a Napoli.
Dopo quasi dieci anni, maturato, affermato e con un gruzzolo in tasca,
decide di tornare in Italia.
È pronto per un nuovo atto, questa volta, sotto i riflettori.